Metodo Facchin

La consapevolezzaè l'inizio della guarigione

Il mio percorso di conoscenza e scoperta è iniziato dallo studio del corpo umano. Nella formazione da massofisioterapista ho conosciuto prevalentemente l’anatomia e la fisiologia dell’organismo. Ossa, muscoli, articolazioni, nervi. Inoltre, ho appreso diverse tecniche di massaggio e riabilitazione per le differenti problematiche fisiche.
Ma durante il percorso di formazione osteopatico ho notevolmente ampliato la visione di insieme.
La formazione osteopatica produce una forma mentis orientata alla ricerca della causa: fin da subito veniamo stimolati nel domandarci se il dolore, o il problema che stiamo osservando o valutando, è la causa o è l’effetto di un altro problema a monte. Ci domandiamo costantemente se ci sia un’ulteriore causa che genera la causa appena trovata.

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Nel tempo ho sviluppato un mio “protocollo terapeutico” che consente alle persone di eliminare o disattivare rapidamente e semplicemente le dinamiche somato-emozionali, così da poter lavorare sulle problematiche meccaniche in modo più efficace.
Il mio approccio si basa innanzitutto sull’ascolto del corpo come specchio della persona costituita da: corpo, mente e anima. È necessario leggere attentamente i messaggi che ci invia il corpo perchè è lo strumento che la nostra anima utilizza per permettere alla mente di poter riconoscere ciò di cui abbiamo bisogno per evolvere.
Capire che il dolore, in senso lato, è l’unico vero messaggio che il nostro spirito può inviarci per attivarci verso una risoluzione ed una evoluzione.
Per evolvere dobbiamo analizzare, studiare e comprendere il dolore che, attraverso il nostro sentire, può giungerci attraverso tre livelli:

– dolore del corpo
– dolore della mente
– dolore dello spirito

Il dolore è senz’altro lo strumento più utile che abbiamo. Attraverso la sua corretta interpretazione possiamo effettuare dei cambiamenti e utilizzare al meglio la nostra macchina-corpo.

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Questo continuo e quotidiano rapporto con le dinamiche emozionali dei miei pazienti mi ha permesso di toccare molte volte temi estremamente profondi.
Dietro la risoluzione di una dinamica stressante, c’è sempre un cambio di prospettiva da parte della persona nei riguardi dell’evento che l’ha scatenata; ciò consente alla persona di proiettare una nuova luce sull’evento vissuto generandone una comprensione più profonda e ampia volta al taglio del superfluo.

La persona prima di affrontare un percorso somato-emozionale deve togliere degli strati di tensioni, schemi e resistenze del corpo.
Tutto si basa sull’ascolto del “tutto della persona” e c’è un momento in cui la persona è pronta ad affrontare dinamiche emozionali.

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Il mio è un approccio diretto all’anima, alla sfera somato-emozionale che mira alla liberazione fisica e mentale dalle problematiche e al riequilibrio di corpo e mente.
“Mens sana in corpore sano”, recita la celebre allocuzione latina di Giovenale:
la sanità dell’anima e la salute del corpo sono due aspetti imprescindibili per esplicare il “metodo Facchin” intimamente connesso all’osteopatia somato-emozionale.

Togliere gli eccessi, emotivi, sensoriali, mentali è il primo obiettivo, lavorare sulla propria emotività viscerale significa purificarsi dalle scorie accumulate durante il corso della vita e iniziare un nuovo cammino.
La dinamica emozionale si controlla e gestisce attraverso specifiche tecniche, tutto il processo viene controllato e monitorato. Il filo conduttore è un indissolubile avvicendarsi di ascolto e dialogo: l’uno si avvia al termine dell’altro, l’uno sussegue l’altro in un coinvolgente intreccio di domanda e risposta.
Si instaura così una stretta collaborazione tra paziente e professionista, solida base necessaria per procedere in questo cammino.